Personaggi Illustri
La sua "ipoteca è troppo forte" (Ennio Flaiano)
Gabriele d'Annunzio (1863-1938) ha condotto una vita "inimitabile" fatta di giornalismo, arte, politica, guerra, sesso, debiti, scandali, lussi e tantissimo lavoro.
"La civiltà del benessere porta con sé proprio l'infelicità" (Ennio Flaiano)
Ennio Flaiano (1910-1972) è stato scrittore, sceneggiatore e giornalista. Fu anche umorista, critico teatrale e cinematografico. Dal ‘50 al ‘65 con Fellini e con altri (Emmer, Monicelli, Blasetti, Antonioni, ecc) è stato sceneggiatore e soggettista di numerosissimi film tra i quali sono da ricordare Roma città libera (1948) La romana (1954), I vitelloni (1953) e La dolce vita (1960).
Anticipatore "in certe sagome della figuratività e in certe velocità rapinose" del Picasso barcellonese e del Matisse della Cappella di Venco. (M. Vallora)
Francesco Paolo Michetti (1851-1929) è stato pittore e fotografo.
Si forma con Domenico Morelli a Napoli, è influenzato da Mariano Fortuny e dall'arte giapponese, subisce la suggestione del primo D'Annunzio e le sue tele attingono al paganesimo pastorale del filone etnofolkloristico.
Coetaneo e idealmente legato all'attività di D'Annunzio e Michetti, Basilio Cascella , pittore, grafico, ceramista di Pescara, nato il 2 ottobre 1860 e capostipite di cinque generazioni d'artisti, artista e artigiano allo stesso tempo, accentra il suo impegno in attività sempre diverse.
Nunzio Sulpizio orfano, lavora da uno zio fabbroferraio, contrae un'infezione alla gamba e viene ricoverato all'ospedale dell'Aquila e poi a Napoli.
Domenico Stromei(1810-1833) il poeta-ciabattino, fin da bambino mostrò di possedere una grande attitudine per la poesia, ma per vivere dovette imparare il mestiere paterno del calzolaio.
Alfredo Luciani (1887-1969) dopo aver frequentato il Ginnasio e il Liceo in parte a Chieti e e in parte a Sulmona, e aver scritto poesie in italiano, frequentò la Facoltà di Lettere di Firenze e poi quella di Napoli, dove si laureò.
Scoprì nella poesia dialettale la forma più congeniale d'espressione e fu apprezzato da Gabriele D'Annunzio e Benedetto Croce. Insegnò in varie città e quindi a Pescara.
Pasquale Tieri (1871-1957) segretario comunale, poeta (in gran parte inedito) sia in lingua che in dialetto.
Canta la natura, il fiume Orta, le donne e la vita che fugge, con estro arguto e con dolcezza elegiaca.
Gennaro Manna (1922-1990), autore di sette romanzi sul leit motiv della decadenza. Il mondo contadino (Le terrazze), impiegatizio (Un uomo senza cappello), autobiografico (L'aquila impagliata), storico (La casa di Napoli, sul prediletto Croce), delle illusioni ecologiche (Adamo a Gaeta). Muore suicida.
Pubblicato da editori di prestigio (Sciascia, Rizzoli, Camunia, Rusconi) è scomparso dalle librerie.
Federico Caffè (1914-1987) è stato un economista di stampo keynesiano e si interessò a tematiche macroeconomiche ed all'economia del benessere. Come Keynes, crede che "le idee, che sono pericolose sia in bene che in male, finiranno per prevalere sugli interessi costituiti". La sua è stata un'esistenza operosissima fatta di ricerche, tesi, lezioni e scritti.
Molti altri personaggi illustri da ricordare, riconosciuti, per il loro spessore e per il contributo lasciato in eredità, anche dalla comunità nazionale.