Federico Caffè (1914-1987) è stato un economista di stampo keynesiano e si interessò a tematiche macroeconomiche ed all'economia del benessere. Come Keynes, crede che "le idee, che sono pericolose sia in bene che in male, finiranno per prevalere sugli interessi costituiti". La sua è stata un'esistenza operosissima fatta di ricerche, tesi, lezioni e scritti.
È un riformista solitario: "Il riformista preferisce il poco al tutto, il realizzabile all'utopico, il gradualismo delle trasformazioni a una sempre rinviata trasformazione sociale radicale del sistema...".
Ad una giornalista dichiara: "L'Abruzzo non si è accorto in nessun modo di questo suo figlio...". Aveva infatti donato i suoi libri all'università senza ricevere un grazie.
Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1987 scompare e di lui non si è saputo più nulla.