La donna incede con passo lungo, rapido, sicuro; sembra voglia allontanarsi dal gruppo di persone che, in diversi atteggiamenti osservano il suo corpo. Non vuole vedere e non desidera essere vista: con le mani apre il manto che la nasconde, appena il necessario per scoprire una parte del suo bel viso e per scorgere avanti a sé la strada da percorrere. Si ha l'impressione di vederla scomparire dalla scena da un momento all'altro, verso l'albero fiorito che, in contrasto, sembra accoglierla con il suo simbolico candore o ricordarle il candore perduto.
La donna è quasi interamente nascosta dal manto: i pesanti vestiti coprono tutto il corpo. L'artista non ha voluto ritrarre la femmina ammaliatrice, con le sue provocanti forme ma ha voluto dare l'immagine di una povera donna perduta che sente tutto il peso della sua sciagura e che cerca di fuggire di fronte a certe situazioni delicate ed imbarazzanti. Per sua natura non è la donna procace, di mestiere, che invita con certi atteggiamenti del corpo e che adesca con sguardi significativi. È una donna che ha creduto nell'amore e ne ha sentito tutta l'ebrezza.
Nella tela, inoltre, sono ritratti cinque uomini, seduti o sdraiati sul profilo di un'altura, che con i loro volti esprimono sentimenti diversi ispirati dall'improvvisa comparsa di questa donna che tutti ben conoscono. Qui l'artista è riuscito ad ottenere con singolare efficacia una gamma di espressioni e di atteggiamenti: ogni figura ha una sua particolare funzione e nello stesso tempo crea un magistrale equilibrio in tutta la scena.
Sulla sinistra l'uomo disteso supino, che ha il viso dello stesso Michetti, come si può notare dai suoi autoritratti, ha uno sguardo malizioso, ostenta un'eleganza raffinata: sembra aver lanciato la sua offerta d'amore con un sottile ironico sorriso misto a nascosta bramosia, e ora quasi attende un consenso. Più in alto, emerge su tutti la figura di un giovane dal volto attonito: è Aligi, il «pecoraio», che rimane stordito, trasognato, trasportato al di fuori della realtà, trascinato dalla visione della donna che l'ha stregato, come è evidente dai suoi grandi occhi dilatati che manifestano stupore e meraviglia dinanzi a tanta bellezza. La disposizione delle gambe e dei piedi dà l'impressione che il giovane stia quasi per scattare per seguire la donna.
Il terzo uomo dalla folta ispida barba brizzolata ha un atteggiamento più calmo e seduto nel mezzo, sembra richiamare i suoi vicini alla compostezza e alla moderazione.
Un altro giovane, sdraiato, con le gambe incrociate verso l'alto e con la testa appoggiata alla mano destra, avvolto da un'artistica sciarpa colorata, quasi medita: ha lo sguardo trasognato e l'espressione di intimo desiderio, sembra emettere un leggero sospiro; accanto a lui c'è un altro giovane, dall'esile figura, tutto raccolto in se stesso con le mani strette tra le ginocchia che forse ha lanciato una frase d'invito accompagnata da un malizioso sorriso.