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PROVINCIA DI PESCARA
Sei qui: Home In evidenza Comunicati Stampa Emergenza maltempo: Lattanzio chiede di tagliare i tempi della burocrazia
lattanzio"Velocizzare le procedure. E' questa una delle priorità, oltre all'allentamento del Patto di stabilità, a cui si deve pensare se davvero si vuole salvare il territorio da nuove emergenze legate ad eventi atmosferici eccezionali, come quelle che si sono verificate nei giorni scorsi". Lo dice l'assessore provinciale alla Protezione civile Mario Lattanzio che lancia un appello ai parlamentari affinché intervengano "non solo per sollecitare finanziamenti (statali e non) in questo settore ma anche per tagliare i tempi nel momento in cui i fondi ci sono e non possono essere spesi. Ad esempio a Popoli, fa notare Lattanzio, sono stati necessari  anni prima di vedere sbloccate le autorizzazioni per i lavori per la mitigazione del rischio idraulico dell'Aterno-Pescara, promossi dalla Provincia, e finalizzati a scongiurare allagamenti nel centro abitato. Il freno principale è stato rappresentato dalla burocrazia - sottolinea Lattanzio. Basti pensare che dalla prima conferenza di servizi sono passati tre anni prima di ottenere tutti i pareri. Trattandosi di un Sic (Sito di interesse comunitario) è stata necessaria la caratterizzazione, poi la valutazione della incidenza ambientale, quindi il nulla osta dei Beni ambientali, il nulla osta del Genio civile regionale, il nulla osta per la sicurezza idraulica, e infine il nulla osta dell'Ispettorato delle foreste. Per chiudere è stata indispensabile l'autorizzazione dei Comuni interessati. Bisogna pensare a tagliare drasticamente i tempi della burocrazia, come avviene nel resto di Europa. Il territorio non può permettersi di attendere anni perché ci sono pratiche infinite da sbrigare e le popolazioni non possono permettersi di correre rischi inauditi solo perché le macchine amministrative sono troppo lente. Bene i fondi, dunque, ma non sono sufficienti. Il Governo e Parlamento – conclude l’assessore provinciale - si occupino anche delle procedure da modernizzare e velocizzare, intervenendo sulla normativa attuale, altrimenti si rischia di fare solo proclami nel momento nell'emergenza, senza alcun effetto concreto".


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