Grazie a questa attività, negli anni, si è potuto tenere sotto controllo i problemi causati dai cinghiali principalmente alle colture. Fino al 2010 i danni sul territorio della provincia di Pescara si aggiravano sui 100-150mila euro l’anno, nel 2011 unico anno in cui per motivi logistici non è stato possibile effettuare gli abbattimenti selettivi, questi sono schizzati a 250mila euro per poi scendere nel 2012 a 170mila euro con la ripresa degli abbattimenti. “Per far fronte al controllo della specie cinghiale – prosegue l’assessore - la Provincia di Pescara collabora con l’Atc (ambito territoriale di caccia) che si occupa dei censimenti e di redigere i Piani di abbattimento. Quest’anno, insieme all’Atc, abbiamo messo a disposizione degli agricoltori dei recinti elettrificati a protezione delle colture ad alto reddito e di superficie limitata (orti), un sistema questo, consentito dalla legge”. Grazie a questa soluzione è stato possibile ridurre le richieste di risarcimento danni. “Alla luce degli ottimi risultati raggiunti – conclude Lattanzio – auspichiamo di estendere questo tipo di intervento, magari con un progetto specifico, che coinvolga oltre all’Atc anche la Regione e i Parchi. Rivolgo un appello ai responsabili dei Parchi affinché collaborino e rispettino il protocollo d’intesa firmato con la Provincia davanti al prefetto per prevenire i danni a cose e persone, tenendo presente che i cinghiali non conoscono i confini amministrativi e spesso trovano rifugio in queste zone dove non è possibile intervenire”.