Un robusto intervento di ingegneria naturalistica, nel quale verranno utilizzati materiali da costruzione e di piante viventi per sistemare e consolidare le sponde del fiume Pescara.
E’ stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa, e partirà a breve, l’opera di sistemazione idraulica del bacino del fiume Pescara nei territori di Pescara, Cepagatti e San Giovanni Teatino, finanziato dal Ministero dell’Ambiente con un importo di 1.549.370,00 euro.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente Antonio Di Marco, il Segretario generale Carlo Pirozzolo, il responsabile del procedimento Emanuele Ucci, e i rappresentanti dell’impresa aggiudicataria dei lavori, la R.T.I. SA.CE.B. S.r.l. di San Martino alla Marruccina (CH).
La somma deriva da un vecchio finanziamento che il Ministero, fin dal 2003, tramite la Regione Abruzzo, che oggi, dopo essere stati recuperati nel 2015 dalla Provincia di Pescara, vengono utilizzati per l’opera di difesa spondale sul fiume Pescara.
“Dopo aver recuperato i fondi – ha detto il Segretario Pirozzolo - la Provincia ha provveduto a elaborare il progetto preliminare con il quale è stato eseguito un appalto per la progettazione integrata. Tra maggio 2016 e giugno 2017 è stata indetta e svolta la conferenza di servizi per acquisire i pareri degli enti e delle amministrazioni interessate, e approvato il progetto definitivo dei lavori. La stessa ditta alla quale sono stati affidati i lavori ha prodotto il progetto esecutivo, che ha consegnato un mese fa alla Provincia. Attesa a giorni l’autorizzazione ai fini idraulici da parte del Servizio Genio Civile della regione Abruzzo per “validare” il progetto esecutivo, saranno immediatamente consegnati i lavori”.
Entro il mese di marzo dunque – questa è la notizia - i lavori saranno consegnati alla ditta aggiudicataria dell’appalto, la R.T.I. SA.CE.B. S.r.l.. Il progetto presenta un quadro economico corposo e complesso: 1.549.370,00 euro per la sistemazione idraulica di 4 zone d’intervento nel tratto Chieti Scalo – Pescara.
Gli interventi riguarderanno la riduzione del rischio idraulico per i centri abitati e le infrastrutture, il mantenimento ed il ripristino del regime idraulico del fiume attraverso la sistemazione e la manutenzione delle sponde del fiume e la realizzazione di opere di difesa del suolo (scogliere, gabbionate, ecc.), in coerenza con le principali tecniche di ingegneria naturalistica; l’intervento prevede anche opere di rinverdimento con la messa a dimora di talee ed essenze autoctone sulle sponde. L’adozione di queste tipologie di intervento consentono di consolidare le sponde dell’alveo e di portare soluzioni a difesa da allagamenti e inondazioni della città riducendo al minimo l’impatto naturalistico e ambientale.
“Soluzioni – dichiara il Presidente Antonio Di Marco - che saranno di grande supporto alla rinaturalizzazione delle sponde e contrasteranno le conseguenze di future esondazioni. Il tutto in un’ottica di salvaguardia ambientale che è strettamente collegata al progetto di utilizzazione delle sponde del fiume Pescara a scopi turistici e paesaggistici”.
Il termine contrattuale per la realizzazione dei lavori è di 186 giorni naturali e consecutivi.